Le trenta migliori canzoni di Lana del Rey - Posizioni 30-21

30 - Yosemite
In Chemtrails over the country club lana gioca per sottrazione e questo brano, notevole nella sua semplicità, ne offre un perfetto esempio: corde appena pizzicate, atmosfera notturna. leggiadro falsetto e poeticità tratti bucolica. Non è più una candela nel vento, canta lana del Rey, ormai si rispecchi più nella fiamma costante, seppure vivace, di un falò acceso nel buio di una vallata, nel cuore delle vallate americane.
29 - Mariners Apartment Complex
Norman fucking rockwell segna l'esatto momento in cui lana del Rey ha raggiunto la maturità musicale, e il primo singolo estratto ne dà una bella prova. Il brano infatti ha preparato i critici alla cascata di applausi con cui da lì a un anno avrebbero riservato la cantautrice meritevole di aver saputo fondere la propria visione con la migliore tradizione americana autoriale.
28 - Blue Jeans
Credetemi posizionarla al ventottesimo posto fa più male a me che a voi, ché io con Lana ci sono cresciuto e pasciuto. E intendiamoci, è comunque posizionata tra le prime 30 posizioni, perché restare insensibili a un brano che, in linea con tutto l'album, ha segnato l'inizio di un'inesorabile rivoluzione nel pop è perseguibile per la legge del buon senso. Blue jeans è un brano da gangsta-diva tanto tossico quanto il rapporto che descrive. L'abbiamo iniziato ad amare qui anche per questo.
27 - Chemtrails Over the Country Club
Rispetto al brano precedente si osserva un grande lavoro di crescita volto a rendere il sound più crudo e la produzione più snella nell'album omonimo. Questo processo è la cifra stilistica di Chemtrails, nel singolo omonimo, tuttavia, ciò che spicca maggiormente è un candore quasi inedito, una veste spensierata pur se malinconica, proprio come piace a noi.
26 - American
Perla poco nota della sua discografia, American è una crepuscolare ballad che si snoda su un tappeto orchestrale sontuoso senza risultare eccessivo. Il sogno americano qui che si declina su pelli dorate e giovani età, a voler forse raccontare anche l'inclusività di un paese multietnico.
25-Shades of cool
Dan Auerbach firma la produzione del secondo album della cantante con scrosciate di chitarra, le stesse che si impongono fin dal primo ritornello di Cruel World, l'apripista di Ultraviolence. Il brano è splendidamente crudele e dà ai detrattori proprio quello che non si aspettavano: un motivo per arrendersi.
24 - Salvatore
All'orecchio di un italofono il pezzo può apparire buffo specie per quella pronuncia stentata e al contempo magnetica. Eppure, Salvatore incarna le perfeziona il tedio Mediterraneo tra paesaggi colmi di pinete e gelati che sgocciolano. Il colpo di grazia? L'eco di sirena della del Rey e il flebile violino che imita il suono di un flauto arabeggiante.
23 - Change
In lust for Life lana del Rey non è al suo meglio, non dovrebbe sorprendere come affermazione. L'album è un più un omaggio ai fan che non un tentativo di raccontarsi artisticamente; tuttavia, qualche brano funziona e anche molto bene, come Change, per esempio, nientemeno che una splendida piano ballad dal sapore profetico. Il pezzo, infatti, verte sull'importanza del sapersi adattare al cambiamento. Noi non lo sapevamo al tempo, ma del Rey ci stava mettendo in guardia: nel giro di due anni la musica sarebbe cambiata, e non soltanto lei
22 - Wild at Heart:
Era solo questione di tempo prima che del Rey adattasse il titolo di una pellicola di Lynch a un suo brano. Ciò è accaduto in Chemtrails e il risultato è ammirevole. Come tutti i brani dell'album anche questo gioca a dimostrare una cosa su tutte: che il country e il folk sono territori dove sa muoversi pure lei, e non è soltanto a affare da uomini. Beh, se non l'avete capito con wild Heart sarà solo in malafede
21 - The Blackest day
Honeymoon ha l'incredibile pregio di riuscire a combinare torch Song dilanianti con l'atmosfera narcolettica che serpeggia lungo tutta la produzione. E le cose non stridono, anzi sono due facce di una stessa medaglia, chiamata lana del Rey. The blackest day una tragedia dai toni scuri forse la più prossima a ultra violence per sound se non fosse per quei rintocchi alla Sergio Leone catapultano ancora una volta nel 12:00 sta assolato
Le trenta migliori canzoni di Lana del Rey - Posizioni 20-11

11 -Did you know That there's a tunnel under ocean blv
La metafora del tunnel abbandonato assurge a simbolo della condizione della cantante che, attorniata da un coro sul finale del pezzo, chiede di non essere dimenticata. Did you know segna un'ulteriore passo in avanti nella maturazione artistica per del Rey, con la consapevolezza, ormai ben chiara, che la consacrazione è definitiva. Non che le interessi davvero, d'altronde. Quello che le preme, in realtà, è raccontarsi, e farlo con il testo e la composizione, una delle più fulgide per la semplice complessità; non stupisce la scelta di rilasciarla come primo singolo dell'album, di cui è eponimo. Il plauso della critica poteva solo seguire.
12 - West coast
Diciamolo, West Coast ci ha lasciato tutti a bocca aperta. Soprattutto i critici, che avevano già imbracciato le armi con tanto di colpi pronti in canna. Peccato, per loro intendo, perché le hanno dovute deporre al primo ascolto. West Coast è quello che non ci aspettavamo e la conferma che Lana sarebbe rimasta molto a lungo. La scelta di affidarsi a Auerbach è risultata vincente, e non è possibile dire altrimenti ascoltando questo pezzo, che sa fondere sadcore, surfrock e mitologia Californiana.
13 - Grandfather please stand...
Di nuovo il padre ( e anche il nonno), non più complessi paterni. In questo brano dal titolo esageratamente lungo, si parla di morte, si parla di famiglia, e Lana lo fa come lo avrebbe fatto Hemingway ( il paragone non è un azzardo). La tradizione americana, musicale e letteraria, qui si fa concreta la volontà ( inconscia?) di inserirsi nell'Olimpo, non dietro ai colossi, ma prorpio accanto a loro. Ho impressione che ci riuscirà.
14 -Text Book
Con Blue Banisters Lana del Rey inizia ad affrontare di petto i demoni del suo passato, ed è piuttosto evidente fin dal brano di apertura dell'album, Text Book, di cui il tema portante è proprio il daddy issue ( il complesso di Elettra, come lo diremmo noi con eleganza, pescando dalla cultura classica). La canzone è tra le migliori del lotto, e se un giorno Tarantino la utilizzasse per un suo film, non ne rimarrei stupito. Qui abbiamo tutti gli elementi classici della mitopoiesi che Lana del Rey sta mettendo in atto dagli esordi: macchine, uomini maturi, malinconia, addirittura un riferimento politico - un accenno appena - e quegli abusi al cuore che fanno tanto, tanto male.
15 - Born to die
Lana Del rey, 27 anni e una laurea in Metafisica, si sveglia un giorno e si chiede come sarebbe il Carpe Diem di Orazio se a scriverlo fosse un'autrice americana, ed ecco il risultato: Born to die esorta all'amore sotto le stelle e le strisce della bandiera americana, riesumando vecchi miti, antichi motti e uno spirito imperituro.
16 -13 beaches
13 Beaches si apre su un'orchestra che richiama Morricone, poi seguono elicotteri, una citazione di Carnival of souls ( pellicola del '62) e un sound che sarebbe stato perfetto in Honeymoon. Desiderio di fuga e di intimità sono leitmotiv per quanto centrali, presentati qui soltanto in nuce, rispetto a quanto spazio si prenderanno soprattutto negli album dell'ultimo periodo; il ruolo di 13 beaches si fa quindi fondamentale, in quanto anticipa tematiche preminenti della discografia della cantante, e lo fa in modo sinuoso, estivo, perché in fondo tutto quello che Lana vorrebbe fare è abbandonarsi alla canicola del sole a leggere un libro. Come tutti noi, del resto.
17 -Art deco
Lusso e seduzione in Art déco si danno la mano sopra un tappeto di synth leggiadro e avvolgente, tessendo idealmente un legame continuativo con Freak, più bucolica, più psichedelica. Art Déco è infatti la gemella notturna, ebbra più che psichedelica, urbana e non altrettanto naturalstica. Funziona molto bene lo stesso: è scintillante quanto basta e anche lasciva, seducente, insomma, un altro pezzo da non lasciare nell'anonimato.
18 - Dark but Just a Game
Se ci ha messo le mani Jack Antonoff, allora potete stare sicuri che il pezzo è una bomba. Dark but Just a game brilla pure se appare semplice a un primo ascolto. È una semplicità apparente: in realtà riesce a dosare bene cambi di tempo, sound acustico e atmosfere country, e si colloca in un non specificato luogo notturno, dove la vita scorre semplice e lieta.
19 - Shades of cool
Tossicodipendeza, attaccamento morboso, atmosfera spettrale, Shades of cool è un potentissimo brano sorretto dal contrasto tra chitarre grandiose e la voce ipnotica di Lana del Rey, a metà tra incantatrice e succube. In Ultraviolence molti sono i brani che destano paura per il racconto che offrono, tra tutti tuttavia Shades of cool è forse quello che ne dà una resa più iconica.
20 - Thunder
Thunder è un instant classic e non se ne discute. E' il pezzo più immediato di un album che, in quanto a immediatezza, non brilla. Ha tutto quello che un brano deve avere: un pianoforte, accenni di archi, un uomo bugiardo e narcisista a fare da protagonista, corde di chitarra pizzicate e un crescendo di pathos sul finale da brividi. Di fatto, un'eccelsa lezione di songwriting.
Le dieci migliori canzoni di Taylor Swift
Le migliori di dieci canzoni di Taylor Swift. Ce ne era bisogno? Non credo. Mi è stato chiesto? Assolutamente no. È molto lungo? Sì, ma scorre. Perché lo faccio? Per diffondere la verità. Buona lettura!
All too well ( 10 minute version) ( Taylor's version) ( From the Vault) - Red ( Taylor's version), 2021
Non poteva proprio mancare. All too Well oltre ad essere la breakup song del decennio ( se non del secolo ) è anche la testimonianza di quanto la Swift tenga ai suoi fan. Il pezzo faceva già parte di Red, ed è divenuta in poco tempo uno dei pezzi più amati dagli ammiratori. In un'intervista la cantante si lasciò sfuggire che inizialmente la canzone doveva essere di dieci, quindici minuti, ma poi è stata tagliata per esigenze editoriali. Il finimondo. I fan hanno iniziato a chiedere a gran voce la versione estesa. Detto fatto. Nel 2021, al rilascio della Taylor's Version di Red, i fan hanno ottenuto ciò che desideravano. E hanno premiato la loro beniamina facendo di All too Well la sua ottava numero uno ( record per numero uno con maggiore durata).
Mettiamo da parte però la cronaca, e concentriamoci sul pezzo. Qui Taylor fa quello che sa fare meglio: mitizzare la normalità. Di nuovo, sono i dettagli a contribuire maggiormente alla riuscita della narrazione, a tramutare la quotidianità in mito: ballare alla luce del frigorifero, la foto di lui da bambino con gli occhiali tondi, lui che la chiama per dirle che è finita. Dettagli il cui punto forte, però, è la loro universalità. Perché diciamocelo, chi non ha sofferto dopo la fine di una relazione? È questo che rende il pezzo inossidabile: parla di lei, ma anche di tutti noi. Taylor Swift apre la canzone con un filo di voce, come se avesse appena messo piede nei ricordi, poi a ogni strofa si immerge di più, sempre di più, fino ad esplodere pronunciando con tutta certezza uno dei versi più micidiali degli ultimi vent'anni di musica " and you call me up again Just to break me like a promise, so casually cruel in the name of being honest". Se volete spiegare a qualche povera anima ignara chi sia Taylor Swift, è questa la canzone giusta.
August, Folklore, 2020
Bastano due immagini: aria salmastra e una porta arrugginita. E si è già immersi nella storia. Folklore ha il merito di aver allontanato Taylor Swift dal cliché della popstar e di aver messo in luce il suo talento di scrittrice. Non che prima fosse in ombra, intendiamoci, ma in Folklore rifulge come non mai, forte anche di una faticata maturità. August questo lo dimostra bene, a dispetto dell'apparente vibe adolescenziale. Il pezzo fa parte di un trittico ( le altre due sono Cardigan e Betty) che racconta un triangolo d'amore da tutte e tre le angolazioni. La storia è classica: lui e lei stanno insieme, lui va in vacanza in estate, incontra una, tradisce la ragazza, torna, si pente, torna con la ragazza. Quanti libri, film e serie tv possiamo nominare con questa trama? Migliaia. Ma non è mai quello che racconti, è come lo racconti. In August è la ragazza dell'estate a parlare; più che a parlare, a rievocare quel mese d'estate consumato tra le le lenzuola insieme a James ( il personaggio maschile). La penna della swift è così fulgida che con poche pennellate sa mettere in piedi una costellazione di ricordi e sensazioni realistiche, capaci anche di rivelare molto della psicologia del personaggio. Non di poco conto: il climax di archi che si leva sulla coda del brano, pura goduria per le orecchie.
Verso memorabile: " Back When we were still changing for the better, wanting was enough, for me it was enough, to live for the hope of it all"
Ivy, Evermore, 2020
In Evermore, più che in Folklore, Taylor prende le distanze dal suo io e si concentra sulle storie degli altri; emblematica è Ivy, una perla della sua produzione. Emblematica e anche ardita, perché il pezzo, una ballata folk condita di banjo, corde pizzicate e trombe ariose, racconta della ipotizzata relazione clandestina tra Emily Dickinson e la cognata, descritta come un'edera che cresce sopra una casa di pietra, a significare la profondità del legame. Non solo la Dickinson, ma anche Miller Williams fa capolino nel testo; infatti è suo il verso d'apertura del brano. Con Ivy, Taylor dimostra ancora di avere a disposizione un arsenale lirico fornito, e di saperlo usare con intelligenza, con il rispetto dei canoni cantautoriali/letterari americani e la sfrontatezza di volerli raggiungere. E forse anche superare.
Verso memorabile "I wish to knowThe fatal flaw that makes you long to beMagnificently cursed"
Cruel Summer, Lover, 2019
Taylor Swift è prima di tutto una narratrice. Non importa se il pezzo sia folk, country, una club banger o una hit estiva, lei ci vuole raccontare qualcosa. Come se cantando ci fornisse l'accesso alle pagine del suo diario. È proprio la sua scrittura a rendere originale anche la produzione più commerciale. In Cruel Summer ciò appare evidente. Il pezzo è quello che in linguaggio tecnico si definisce bop, ovvero una bomba ad orologeria, un meccanismo micidiale che nel breve corso di tre minuti ti ha fatto fuori le membra e il cuore. Ha un ritmo spietato, un ritornello omicida, fonde spensieratezza e metafore in una miscela radiofonica squisita. La ciliegina sulla torta: il bridge, dove la narrazione si fa concreta inanellando una serie di immagini - semplici, usuali, scene comuni a tutti i giovani adulti del cosmo - che rimangono impresse a caldo. Credetemi, l'estate sarà crudele davvero se non vi convertite seduta stante a questo pezzo, destinato a spopolare in radio.
Verso memorabile "Said, "I'm fine," but it wasn't trueI don't wanna keep secrets just to keep youAnd I snuck in through the garden gateEvery night that summer just to seal my fate"
New Romantics, 1989, 2014
Possiamo dividere le canzoni di Taylor Swift in due macrogruppi: le narrazioni e le loyalty-song, ovvero quelle scritte appositamente per i fan, per fidelizzarli, per marcare bene la loro appartenenza alla stessa "famiglia". New Romantics è la capofila del secondo gruppo. E' una potentissima club banger, molto anni '80, adattissima agli stadi, pop fino all'ultima corda. E' persino di più, è un inno glorioso, un manifesto di intenti. Sì, siamo d'accordo, non è la più grande hit di 1989, ma vabbè, era necessario? New Romantics arriva in un territorio già consolidato, non per fare sfaceli in classifica ( si è fermata in top 50 nella Billboard ), ma per fornire una definizione a chi ascoltava Swift già da qualche album prima di quello, tracciare un legame di continuità e fornire un contenitore. E in questo funziona perfettamente.
Verso memorabile: "Heartbreak is the national anthemWe sing it proudlyWe are too busy dancingTo get knocked off our feetBaby, we're the new romanticsThe best people in life are free"
State of grace, Red, 2012/ Red ( Taylor's version), 2021
Curioso che di State of Grace non se ne parli mai, quando invece merita di essere ricordata. E' un chiaro manifesto d'intenti. Non è un caso che apra l'album Red. Infatti, mette subito in chiaro le cose: troveremo cori da stadio, scrosci di chitarre, poco banjo e balle di fieno. E tutto tracimerà passione e tragedia. Questo appare evidente già dai primi tre accordi. Il pezzo registra in questo senso una decisa maturazione. A un orecchio attento, balzeranno confronti con gli u2 dei tempi migliori. Addirittura? Sì, addirittura. State of grace riesce davvero a spedire l'ascoltatore in uno stato di grazia, fatto di glam, rock, schitarrate festose, e ovviamente di vita narrata. Taylor parla sempre di amore. Non sempre, ma spesso. E con questo? Voi invece di cose parlate? Della situazione in Cecenia e dell'apofonia nel greco antico? Le piccole cose hanno il loro valore, e lo diceva Catullo. Che di amore ne parlava sempre.
Verso memorabile "So you were never a saintAnd I've loved in shades of wrongWe learn to live with the painMosaic broken heartsBut this love is brave and wild"
Cardigan, Folklore, 2020
Un ticchettio di tacchi su ciottoli di fiume apre il brano e ci trasporta in un altro luogo, in una realtà che appare agli antipodi rispetto a quanto offriva Lover. L'ho già detto: Folklore è una pietra miliare nella discografia della Swift, uno spartiacque, e soprattutto la lapide che sigilla la morte dei detrattori. E non è un caso che l'arduo compito di rappresentare tutto ciò sia stato affidato a Cardigan, in qualità di primo - e unico - singolo.Nel suo avanzare, placido, quasi sommesso, il pezzo sa essere terribilmente straziante, per l'atmosfera che crea e di nuovo per la storia che racconta. Storia che, come accennato prima, va a comporre, insieme ad August e Betty, un trittico. Qui a parlare è Betty, la ragazza delusa e tradita. Rispetto ad August, in Cardigan ci sono meno colori, più sfumature di grigio, il tono è autunnale, e risentimento e nostalgia la fanno da padroni. Be', che dire, se volete cullarvi tra le lacrime fino ad addormentarvi, vi basterà cercare questo brano, indossare le vostre cuffie e scivolare nel fiume.
Versi memorabili: But I knew you'd linger like a tattoo kissI knew you'd haunt all of my what-ifsThe smell of smoke would hang around this long'Cause I knew everything when I was youngI knew I'd curse you for the longest time
Hits different, Midnights, 2021
Immaginate gli anni 2000, proprio gli inizi, ricordatevi quei ritornelli urlati a squarciagola, un po' infantili, genuini, sofferti e divertenti allo stesso modo. Hits different ricalca quello stile, ed emoziona perché è semplice e familiare. Un peccato averla bollata come target track di Midnights, visto che è tra le migliori di tutto il lotto. Anche qui, a reggere il brano è il bridge: una mitraglietta di immagini che difficilmente verranno dimenticate. Se non la conoscete - come temo - ascoltatela, vi basteranno due ascolti, al terzo sarete sul tettuccio della macchina nel traffico a disperarvi per una storia d'amore mai avuta mentre vi straccerete via le corde vocali sulle note del ritornello. Garantito.
Verso memorabile:"I find the artifacts, cried over a hatCursed the space that I neededI trace the evidence, make it make some senseWhy the wound is still bleedin'You were the one that I lovedDon't need another metaphor, it's simple enough"
Champagne Problems, Evermore, 2020
Un giorno Taylor Swift durante la pandemia si è alzata, si è messa al pianoforte e ha deciso di stenderci tutti. Ebbene, ci è riuscita.Sfido chiunque ad ascoltare Champagne Porblems senza versare una lacrima che sia una. Impossibile. E' in casi come questi che la maestria di Taylor Swift emerge in tutto il suo splendore, ovvero quando farcisce di realtà i suoi racconti, un realtà così concreta da riuscire ad illudere la finzione e a ridurre in lacrime persone che sentimenti del genere non li hanno mai provati. Ci potremmo addirittura chiedere se la Swift stessa abbia vissuto una tale esperienza. E nessuno si stupirebbe di una risposta negativa, perché è l'immaginazione a fare grande una scrittrice. In breve, in champagne problems la voce narrante racconta come ha rifiutato una proposta di matrimonio. Niente di che, direte voi. E di nuovo vi ripeto che non è tanto la storia, quanto come è raccontata. Champagne problems rappresenta per Evermore ciò che Evermore rappresenta per la discografia della sua creatrice: un squisito esempio di storytelling srotolato su corde pizzicate. A volte questo basta e avanza.
Versi memorabili: "One for the money, two for the showI never was ready, so I watch you go, Sometimes you just don't know the answer, 'Til someone's on their knees and asks you"
Delicate, Reputation, 2017Reputation è un album per certi versi controverso, con qualche momento a fuoco e altri bislacchi buchi nell'acqua; per quanto meno pregiato di 1989, è tuttavia l'album pop dove l'esperimento cantautoriale di Taylor Swift centra meglio il bersaglio. Dancing with our hands tied, king of my heart, getaway car, sono tutti pezzi che funzionano perché raccontano una storia, e la raccontano di Cristo, con dettagli, riferimenti, metafore, frasi ad effetto. Altri, invece, sono giocattolini con cui la Swift si è divertita a indossare i panni del bad girl. Panni che le stanno stretti e le donano poco, dobbiamo ammetterlo. Delicate appartiene al primo gruppo, e ne è anche il fiore all'occhiello; un po' come fece Madonna nel '98 con Ray of light, Taylor con questo pezzo dimostra che si può essere vulnerabili e delicati anche su un tappeto di synth, che si può dire molto anche solo suggerendo, sussurrando frasi, senza venire mai meno a sé stessa. Lo avesse fatto per tutto Reputation ci saremmo risparmiati momenti imbarazzanti e pezzi cringe. Forse sarebbe stato un peccato. Forse no.
Versi memorabili: "Sometimes I wonder when you sleep, Are you ever dreaming of me?Sometimes when I look into your eyes, I pretend you're mine, all the damn time"
Menzioni onorevoli: Haunted, Speak Now, 2010Forever & Always, Fearless/Fearless (Taylor's version), 2009/2021Gold Rush, Evermore, 2020Dancing With our hands tied, Reputation, 2017Cornelia Street, Lover, 2019Death by thousand cuts, Lover, 2019This is Me Trying, Folklore, 2020My tears Ricochet, Folklore, 2020Blank Space, 1989, 2014Dress, Reputation, 2017Holy ground, Red/Red ( Taylor's version), 2012/2021Right Where you left me, Evermore, 2020Safe and Sound, Hunger Games OST, 2012
Menzioni disonorevoli:
Me, Lover, 2019; Look What you Made me do, Reputation, 2017; End Game, Reputation, 2017; Gorgeous, Reputation, 2017; Girl at Home, Red, 2012; Stay, Stay, Stay, Red, 2012; Bejeweld ( pur amandola), Midnights, 2022; We are never ever getting back together, Red, 2012; Only the Young, 2019; I don't wanna live forever 2016.
Tre album fondamentali per il cantautorato americano

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